Ripercorrere i cammini di preghiera per riaccendere i ricordi, la fede e la speranza

Hanno attraversato devoti le montagne del Pollino per assurgere a Maria, la Vergine Madre di tutti i pellegrini che periodicamente percorrono il cammino che porta al santuario della Madonna del Pettoruto a San Sosti, nella provincia di Cosenza. Nei giorni scorsi, gli ospiti della Casa Protetta “Don Milani” di Lungro (Cs) hanno accolto con gioia l’invito dell’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Carmine Ferraro e dei volontari dell’Unitalsi (sottosezione Eparchia di Lungro) a recarsi, insieme ai propri familiari, nella meta di antiche tradizioni calabre di devozione.

Un’esperienza indimenticabile e dal grande valore sociale oltre che spirituale che ha creato momenti di profonda vicinanza e condivisione tra tutti i partecipanti fin dal viaggio in autobus quando i nostri ospiti, insieme ad altri gruppi, hanno intonato alcuni dei canti tradizionali dedicati alla Madonna del Pettoruto.

Palpabile l’emozione all’arrivo: con occhi lucidi e colmi d’amore hanno dato forma ad una catena di emozioni che ha legato tutti i presenti, operatori della Rsa compresi, onorati a loro volta di essere protagonisti di questo alto momento di armonia e spiritualità. Per questi ultimi è stato bello vedere i loro sguardi cercare i mistici angoli del santuario già frequentati in passato, le panche che li avevano già accolti in preghiera, i luoghi dell’intimo dialogo con la Madonna a cui affidavano desideri e progetti. Tornare a San Sosti e rivivere quei cari momenti ha trasmesso loro una sensazione di rinnovata fede e speranza ma è stata anche una bella occasione per ammirare il ritrovato splendore del santuario dopo gli ultimi restauri.

Al termine della celebrazione della Santa Messa, il gruppo si è radunato per raggiungere un piccolo ristorante per una sosta per la degustazione dei piatti tipici del posto.

“Si partiva il giorno prima della festa, a piedi, in tanti e da tutti i paesi; ciascuno portava con sé un pezzo di pane e tanta fatica nelle gambe ma anche tanta gioia nel cuore per la meta da raggiungere, arrivare al cospetto di quella bellissima Madonna dal manto azzurro stellato che tiene in braccio il suo bambino. Ognuno di noi portava nel cuore una grazia da chiedere”. Il racconto di nonno Italo, che va a ritroso tra i suoi ricordi, è particolarmente sentito e suggestivo e testimonia l’importanza di iniziative come queste che rinvigoriscono lo spirito e la mente, che legano sentimenti, memorie e cognizione. Proprio a questi racconti l’équipe ha voluto dare risalto nei giorni precedenti l’escursione e che hanno visto gli ospiti della Rsa prepararsi in maniera entusiastica alla visita a San Sosti: è stata tanta l’emozione e trepidante l’attesa, ognuno ha voluto scegliere attentamente cosa indossare, cosa portare con sé, gli educatori hanno fornito cappellini e sacche con all’interno l’essenziale per la trasferta, proprio come nei riti di un tempo. Massima la soddisfazione e la gioia degli operatori quando, al rientro in Struttura, i partecipanti hanno riportato agli altri la sensazione di benessere che l’esperienza al Santuario aveva procurato, ripercorrendo i momenti salienti della gioiosa escursione!

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