Più che apprezzato il pellegrinaggio proposto dall’équipe in occasione delle celebrazioni di luglio

 I ricordi legati alla fede sono ben radicati nelle memorie degli anziani che rievocano, sempre con grande trasporto, i racconti legati sia alla religiosità dei rituali e delle tradizioni, sia alla spiritualità dei sentimenti e dei comportamenti legati alla sacralità. A questi ricordi, gli ospiti del Centro di Riabilitazione e Casa Protetta “Don Milani” di Lungro (Cs) sono molto legati, ad essi si ancorano per affrontare le sfide della quotidianità e per dare sempre nuovo impulso alla loro capacità di resilienza, pertanto l’équipe multidisciplinare ha voluto dare spazio e valore a questo aspetto importante della loro vita all’interno della programmazione mensile delle attività, quindi ai temi legati alla devozione per la Madonna del Carmine. La cappella a Lei dedicata è situata, infatti, in cima alla contrada in cui si trova la Struttura e lì, ogni anno, all’alba del sabato prima della festa, avviene la vestizione della Madonna e del suo Bambinello con abiti in raso rosso e un prezioso manto azzurro ricamato con stelle dorate. Durante il giorno, e nella notte tra il sabato e la domenica, si fa la veglia di preghiera e sono numerosi i fedeli che arrivano ad adorare l’amata Madonna del Carmine (Shen Meria e Karmunit nella tradizione  arbëresh). La domenica all’alba la statua della Madonna viene portata in processione verso la Cattedrale di Lungro.

Durante l’attività di Gruppo Ascolto, gli ospiti originari del posto hanno sempre ricostruito i momenti a loro più cari di questo evento religioso, molto sentito e a cui la popolazione è molto devota, così è nata l’idea di accompagnarli in visita alla chiesa di Santa Maria del Carmelo. L’èquipe psico-socio-educativa, grazie alla benevola intercessione del vescovo di Lungro, monsignor Oliverio, e del parroco Zoti Arcangelo Capparelli, è riuscita ad organizzare il pellegrinaggio per i nonnini della Casa protetta.

In preparazione dell’evento, durante le attività laboratoriali grafico-creative dei giorni precedenti, gli ospiti hanno partecipato alla realizzazione di un quadretto raffigurante la Madonna del Carmelo, richiamando gli stessi colori del suo abito e del suo manto, proprio come erano impressi nei loro ricordi; con cura ed entusiasmo hanno arricchito la cornice con fiori dai colori tenui realizzati in cartoncino e, una volta completata, l’opera è stata portata in dono in Cappella, in ricordo della loro visita. Hanno raggiunto insieme l’ambita meta a bordo di un’auto medica messa a disposizione dalla Confraternita di Misericordia di San Sosti; con in mano il loro prezioso lavoro ed una composizione di rose bianche e rosse offerta dal personale della Struttura, sono stati guidati dalle emozioni che si sprigionavano, sconfinate, dai loro occhi. Ad accoglierli padre Arcangelo Capparelli che ha salutato ognuno amorevolmente. In silenzio, con devozione e raccoglimento, i nostri ospiti hanno ascoltato la novena del giorno e le parole di Zoti Arcangelo sono entrate nel cuore di tutti: “Oggi avete abbandonato la malattia, siete stati forti a venire fin qui, le operatrici sono diventate le mani della madre di Dio e vi hanno condotti qui… siete riusciti a mettervi dentro il manto celeste della Madonna, dove ognuno di noi trova rifugio, salute, risanamento del corpo e della mente, da qui uscirete rigenerati”. Ciascuno ha fatto suo l’invito del parroco a diffondere il verbo di Maria ed a testimoniare la bellezza dell’incontro con la Madonna ed al rientro in Struttura tutti hanno riportato le loro belle suggestioni, condividendo l’amore e la serenità che il pellegrinaggio ha infuso nei loro cuori e nei loro pensieri.

La cura con cui l’iniziativa è stata realizzata, la carica emotiva e spirituale ottenuta dai nonnini, la bellezza della condivisione hanno fatto di quest’ultima iniziativa un momento indelebile di fede e comunità.

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