Dopo aver sperimentato in Rsa, confezioneranno gli “scapolari” della Madonna del Carmelo per tutta la parrocchia

Le feste Mariane sono particolarmente sentite dagli ospiti della Residenza di Mottafollone (Cs) i quali ricordano sempre con molta emozione le tradizioni legate alla religiosità popolare di un tempo, come le processioni accompagnate dalla banda musicale, le feste di piazza, le fiere e, più recentemente, gli spettacoli pirotecnici.

Così anche in occasione della festività della Madonna del Carmelo, durante l’attività religiosa che rientra nella programmazione delle proposte educative e riabilitative a cura dall’équipe multidisciplinare, hanno espresso il desiderio di voler vivere un momento di preghiera e devozione, attraverso la realizzazione degli scapolari del Carmelo che anticamente venivano chiamati “abitini”. Lo scapolare è un oggetto di devozione e, per chi lo indossa, è simbolo di protezione e devozione mariana; è composto da due pezzi di stoffa di forma quadrata, sulle quali sono riportate le effigi della Madonna del Carmelo e del Sacro Cuore di Gesù, collegate fra loro da un nastro che viene messo attorno al collo, passando sulle scapole, da qui il nome “scapolare”.

Don Franco, cappellano della nostra Struttura, ha accolto e sostenuto con entusiasmo l’idea ed ha fornito all’équipe tutto il materiale utile anche a preparare spiritualmente gli ospiti alla celebrazione della Santa Messa in onore della Madonna del Carmelo, tra cui fogli di preghiere, il rosario, testi di novene e canti. Durante il Gruppo Ascolto le nonnine hanno spiegato a tutti gli altri come fare a creare lo scapolare ed immediatamente un gruppetto di volenterosi si è prodigato per realizzarne uno per ciascun ospite presente in Struttura o da dare in dono ai propri familiari.

La celebrazione della Santa Messa si è svolta il 17 luglio fra gli sguardi commossi degli ospiti, felici di rinnovare la loro devozione alla Madonna del Carmelo. Dopo la liturgia, Don Franco ha benedetto gli “abitini” e li ha consegnati agli ospiti complimentandosi con loro per l’ottimo lavoro svolto: la loro precisione, l’abnegazione ed il sentimento che ha animato questa attività ha colpito così tanto il cappellano che lo stesso ha chiesto loro di prepararne tanti altri da diffondere in tutta la parrocchia di Mottafollone in occasione delle celebrazioni del prossimo anno. Particolarmente commossi e gratificati dall’invito, i nonnini hanno potuto sperimentare tante emozioni positive che confermano come scambi ed interazioni significative come queste, tra la Rsa ed il contesto sociale circostante, contribuiscano al mantenimento del loro benessere psicologico e fisico e consentono, altresì, di farli sentire ancora parte attiva e produttiva della comunità di appartenenza.

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